In passato ad ogni schermo corrispondeva un apposito mobile. Che fosse una scrivania o un mobile apposito, quel grande schermo doveva pur poggiarsi da qualche parte.
Oggi questo binomio non è più inscindibile, ed ha lasciato il posto ad altre soluzioni, molto più pratiche.
Non serve più infatti allestire un particolare spazio per il nostro televisore o per il nostro monitor: sempre più spesso questo viene posto al muro.
L’utilizzo di particolari staffe ha reso sempre più frequente questa soluzione. Questa è divenuta ancor più pratica grazie alla diffusione di schermi piatti.
Essendo più fini, più leggeri e più gestibili, è quasi come se questi schermi avessero imparato in qualche modo a levitare.
Una soluzione arrivata col tempo
Sembra difficile da credere, eppure inizialmente nessuno pensò a posizionare i moderni schemi piatti a muro. Si pensò di mantenere la classica impostazione “a poggio”, dotando quindi gli schermi di piedi anche piuttosto ingombranti e grandi.
Con il passare degli anni, si iniziò a ritenere molto più pratica l’applicazione a muro rispetto al classico appoggio.
Questo perché si risparmia molto spazio, non si ha vincoli con il mobilio e si può gestire meglio il proprio spazio.
Staffe e supporti
Per fissare uno schermo a parete è necessario acquistare e montare delle particolari staffe metalliche. Ne esistono di differenti marchi e di diverse dimensioni, in base alla grandezza stessa dello schermo.
Oltre che per la dimensione, le staffe si distinguono in due tipologie: quelle fisse e quelle regolabili.
Le staffe fisse, per l’appunto, non si possono muovere. Una volta fissate a muro, lo schermo viene adagiato su di esse vi rimane ben saldo, posizionato in un solo modo.
Le staffe regolabili invece sono dotate di un sistema che ci permette di muovere lo schermo e spostarlo lateralmente. Esistono anche staffe che permettono una regolazione in altezza, o addirittura alcune dotate di cuscinetti regolabili, che consentono di spostare lo schermo in ogni direzione.
Come scegliere una staffa
Aldilà delle proprie preferenze o necessità, bisogna tenere conto di alcuni fattori per scegliere una staffa adatta al nostro monitor.
Anzitutto, bisogna tener conto della dimensione dello schermo: esistono staffe più o meno grandi, che si adattano alle rispettive grandezze.
In alcuni casi, è opportuno verificare la compatibilità della staffa con lo schermo. Questo perché non tutti i monitor hanno la stessa disposizione per il fissaggio, e serve quindi orientarsi verso un prodotto compatibile.
Per ovviare a questa problematica, esistendo di fatto decine di varianti e versioni, si è pensato di ideare uno standard, oggi tra i più diffusi.
Optare per un monitor VESA
Nel 2003, vista la rapida diffusione degli schermi piatti e la sempre più frequente soluzione dell’applicazione a parete, si penso di creare uno standard universale.
Dato che ogni produttore applicava uno standard differente, che di fatto non rendeva compatibile una staffa con più modelli di monitor, si realizzò uno schema universale che potesse essere replicato e riadattato.
Per questo motivo, la Video Electronics Standards Association realizzò lo standard VESA. Si tratta di uno schema riproducibile dietro ad ogni schermo, monitor o televisore, che rende utilizzabile ogni staffa.
Un piccolo grande aiuto, che di fatto rende necessario verificare solo la grandezza dello schermo e nessun altro parametro.
Produttori e costi
Al giorno d’oggi quasi ogni schermo piatto è predisposto al montaggio a parete. I monitor sono già dotati degli appositi fori per applicare le staffe, e basterà semplicemente sostituire il piede di appoggio con i supporti.
Inoltre, sulla confezione del prodotto o nel suo manuale è espressamente specificato se questo aderisce allo standard VESA, o se sarà necessario acquistare una staffa differente.
Per quanto riguarda i costi, questi non subiscono alcuna variazione. Il fissaggio a parete è uno standard, e non contribuisce ad aumentare il prezzo finale del prodotto.
Questo risente, invece, di eventuali caratteristiche particolari in seno al monitor stesso, o in base alla casa di produzione. Alcuni monitor con caratteristiche particolarmente avanzate o di serie di pregio possono avere costi piuttosto consistenti.