Quante ore al giorno trascorri davanti al monitor del tuo computer? Tante, forse anche troppe. E se poi sommiamo anche il tempo trascorso davanti al proprio smartphone e davanti alla televisione, parliamo di ore ed ore ogni giorno.
Inutile girarci attorno, oggi i monitor rappresentano l’interfaccia di base con la quale interagire con ogni dispositivo elettronico ed informatico, ed è pressoché impossibile farne a meno.
Oggi siamo circondati da schermi di ogni dimensione e grandezza, presenti anche in elettrodomestici e prodotti di largo consumo sempre più smart e connessi ad internet.
D’altronde, il monitor è nato proprio come strumento rivoluzionario per “capire” le macchine, o comunque per interpretare i loro calcoli.
Cos’è un monitor
Un monitor non è nient’altro che un display che ci mostra, in maniera visiva, un interfacciamento con un computer o un macchinario. Si tratta di una definizione valida ancora oggi, dato che è proprio il monitor a permetterci di usare i nostri computer, smartphone e così via.
Almeno inizialmente infatti il monitor non venne concepito come strumento per controllare una macchina, ma solo per leggerne i processi ed i calcoli. Al tempo, cioè fino ai primi anni settanta, i computer erano dei grandi macchinari azionati tramite leve, pulsanti e interruttori.
I display integrati nei primi video terminali erano dunque di supporto agli operatori, in quanto gli permettevano di visualizzare una elaborazione in tempo reale, senza dover attendere la stampa su carta.
Il salto di qualità
Alcuni informatici compresero per tempo il potenziale dei monitor, e iniziarono a sviluppare i primi schermi capaci di interpretare segnali più complessi. Schermi che andavano oltre alla semplice visualizzazione delle informazioni in corso.
Presero come riferimento un altro tipo di schermo già ampiamente diffuso: la televisione. Questa funzionava tramite una piccola condotta di gas che, riscaldato, permetteva di visualizzare delle immagini sullo schermo. Era il tubo catodico, e lo stesso principio venne applicato ai primi monitor.
L’utilizzo di questa particolare tecnologia permise di realizzare monitor più grandi e dunque più leggibili, ma anche dotati di colori e capaci di riprodurre immagini complesse. Cose che tramite i semplici display ad input elettrico non era possibile fare.
Interfacciamento e grafica
Anche questi nuovi monitor, almeno in un primo momento, non facevano altro che riprodurre gli impulsi generati dai computer. Solo successivamente, grazie ad un certosino lavoro di centinaia di sviluppatori, vennero realizzate le prime interfacce grafiche, capaci cioè di raffigurare i processi di interfacciamento con la macchina.
Oggi, semplificando, potremmo parlare di “grafica”. I monitor passarono dal raffigurare delle semplici linee di testo ad avere un primo sfondo con delle icone e delle finestre, rendendo possibile lo sviluppo e l’evoluzione di cui oggi godiamo.
Modelli recenti
Da quei lontani anni settanta sono successe un sacco di cose, e le tecnologie visive non si sono mai fermate. Negli anni ottanta arrivarono i primi schermi a cristalli liquidi, mentre negli anni novanta nacquero i primi schermi piatti. Da allora, è una storia che conosciamo abbastanza bene.
L’avvento degli schermi piatti ha spianato la strada a nuovi materiali e prodotti, che oggi hanno raggiunto vette inimmaginabili. Schermi ultra piatti, dallo spessore di pochi centimetri e con specifiche che potremmo paragonare ad una macchina da corsa.
I monitor, per dirla diversamente, non sono più dei semplici strumenti per interfacciarsi con un computer, ma sono dei veri e propri mezzi per godere appieno dei frutti dell’informatica e dei media.
Niente più gas
Il funzionamento “gassoso” dei primi monitor è stato definitivamente accantonato, lasciando il posto a tecnologie meno inquinanti che garantiscono consumi ridotti. Il famigerato tubo catodico è scomparso progressivamente dai monitor, lasciando spazio dapprima alla tecnologia dei cristalli liquidi e successivamente ai Led ed agli Oled.
I monitor più recenti sono il frutto di decenni di sperimentazioni, che hanno permesso di produrre monitor sempre più grandi e prestanti.
Per tutte le esigenze
L’evoluzione del monitor è corrisposta ad un progressivo aumento dei campi d’impiego, andando ben oltre il solo utilizzo lavorativo. Certo, ancora oggi il monitor rappresenta un oggetto “da ufficio”, o comunque collegato al mondo del lavoro e ad attività professionali. Ma non è più solo questo.
Esistono infatti numerosi monitor progettati appositamente per lo svago, per la riproduzione di contenuti multimediali o per l’utilizzo di videogiochi, capaci di garantire altissime performance e rese grafiche elevatissime.