A chi di noi non è mai capitato di toccare un monitor pensandolo touch screen? Ormai il gesto è istintivo, avendo assimilato le nuove tecnologie che ci hanno abituato a gestire il tutto con un dito.
Oggi sempre più monitor sono progettati e prodotti in versione touch screen, per assimilare esigente professionali e lavorative garantendo una maggiore velocità.
Certo, l’interfacciamento con mouse e tastiera va ancora per la maggiore, ma sempre più produttori stanno realizzando schermi touch per l’uso quotidiano.
Un monitor interattivo
Di per sè il monitor è un output del computer, ci permette quindi di interfacciarci con i nostri software ed i nostri file, e di conseguenza di gestire tutta una serie di informazioni multimediali come video, giochi e pagine web.
Tuttavia, il monitor non è uno strumento interattivo. Questo perchè il display ci restituisce passivamente ciò che elabora il computer, che a sua vuole viene controllato tramite i dispositivi di input, ossia tastiera e mouse.
Questo connubio è rimasto immutato per decenni, finché non comparvero le prime periferiche in grado di generare ed inviare input differenti.
L’importanza dello schermo piatto
L’evoluzione del touch screen ha camminato di pari passo con lo sviluppo dei cosidetti “schermi piatti”. La disponibilità di monitor sempre più sottili ha reso più semplice l’implementazione del digilizzatore, ossia della componente in grado di riconoscere il tocco.
Incredibilmente però, il concetto di touch screen non è così recente come potremmo pensare. Venne ideato per la prima volta nel 1965, ed il primo computer dotato di monitor touch screen venne rilasciato già nel 1972.
Tuttavia, l’implementazione del touch screen ai monitor a tubo catodico era piuttosto complessa e decisamente costosa. La tecnologia venne dunque archiviata fino ai primi anni novanta, quando iniziò a ridare timidi segnali di vita.
Sviluppo e diffusione
La sempre maggiore disponibilità di dispositivi elettronici e dunque di monitor contribuì ad un rapido sviluppo di prodotti con tecnologia touch screen.
A ridosso degli anni duemila esistevano in commercio diversi cellulari dotati di piccoli schermi tattili. Da li a qualche anno, la tecnologia venne applicata in larga scala anche ai videogiochi, contribuendo ad aumentare gradualmente le dimensioni dei monitor.
Oggi si tratta di una tecnologia consolidata nel mercato degli smartphone e dei tablet, ed ancora in diffusione in altri settori.
I vantaggi
Magari avete già notato che molti supermercati hanno sostituito le vecchie casse con dei piccoli computer dallo schermo tattile.
Questo perché il principale vantaggio del touch screen sta nel fatto che si riesce a risparmiare del tempo per ogni singola operazione.
Un tocco permette di fare a meno di ulteriori periferiche di input, garantendoci il controllo della macchina tramite un solo dito.
Come funziona?
Il funzionamento di un monitor touch screen è, di base, lo stesso di un comune monitor.
La differenza sta nel fatto che viene aggiunto un ulteriore pannello, detto digitalizzatore, capace di interpretare il tocco come un input.
Questo pannello ha rivoluzionato il modo di interfacciarsi con il computer, rendendo superflue periferiche come mouse e tastiera.
Lo sviluppo di software dedicati ha poi permesso di realizzare dei programmi in grado di interpretare i tocchi e far corrispondere loro un preciso segnale.
E le caratteristiche?
Inizialmente i primi monitor touch screen erano piuttosto grandi e lenti, non proprio ottimali.
Oggi però il continuo sviluppo ha permesso di disporre di prodotti altamente prestanti e veloci, leggeri e adatti a tutte le esigenze.
Inoltre, un monitor touch screen non è necessariamente carente in termini di prestazioni.
I monitor più recenti garantiscono alte risoluzioni come 4k ed 8k, ed offrono prestazioni adatte anche ai più esigenti.
Perché valutarlo
Non è detto che un monitor touch screen sia la soluzione migliore per le vostre esigenze. Ci sono alcuni aspetti da tenere a mente.
Ad esempio, un monitor touch è adatto per chi ha bisogno di un interfacciamento diretto e manuale.
Si pensi a designer, architetti e progettisti vari, che necessitano di editare in corso d’opera o di spostare con precisione dettagli ed elementi.
Ma anche a chi è addetto all’immissione dati, al controllo di grandi flussi di informazioni che necessita di rapide categorizzazioni.
Attualmente questo tipo di monitor sta prendendo sempre più piede anche tra l’utenza comune, che può scegliere tra moltissimi modelli in base alle proprie esigenze.